Gli scarabocchi

Cominciamo, seppure con breve trattazione, a parlare dello scarabocchio, immagine pura nata da un movimento che con specifica forza va a riempire in modo personale lo spazio a disposizione.

Considerato per molto tempo espressione appartenente ad una prima fase di apprendimento e di espressione grafica, lo scarabocchio sta rivelando la sua utilità anche in età successive come espressione di uno stato emotivo profondo.

Abbiamo visto che presto, di solito intorno ai 2 anni, quando migliora il controllo motorio, il bambino scopre che c’è un rapporto tra i suoi movimenti e i segni ottenuti: e li varia, fa a piacere linee verticali, orizzontali o circolari.

Ben presto, poi, già a 2 anni e mezzo se vive in un ambiente particolarmente stimolante, il bambino non scarabocchia più per il solo piacere del movimento ma per rappresentare sensazioni interne vissute intensamente. Per i bambini che vivono in ambiente stimolante, questa fase può avere inizio già a 2 anni e mezzo. E’ lo “scarabocchio a significato”, così detto per indicare che è presente un’intenzionalità rappresentativa.

Da questo “fare” dei primi anni sembrano emergere chiare indicazioni riguardanti la insicurezza, l’aggressività, la capacità estroversiva e la modalità introversiva: […] Personalmente, da anni sto portando avanti delle ricerche sulla possibilità di individuare già da quelli dell’asilo nido alcune caratteristiche di personalità (nel n.132 di “Scrittura” è stata pubblicata parte della ricerca riguardante la rilevazione possibile di una tendenza alla leadership tra bambini dell’asilo nido).

Anzi: è proprio in questa prima fase che la lettura grafologica risulta impareggiabile. E vorrei qui avanzare un piccolo omaggio a Marthe Bernson per dare il giusto merito a questa studiosa di scarabocchi, troppo dimenticata ma molto “saccheggiata”. E’ stata lei […] a dire – lei, e non i più famosi professori universitari che non la citano – che “Il benessere arrotonda, allarga i movimenti… il malessere li restringe…..”.

E’, dunque, sugli elementi grafici che bisogna lavorare. Sarà allora da applicare con fiducia allo studio degli scarabocchi quel livello grafico, e in parte quello formale, di cui si è parlato.

Quanto mai in queste forme pure sarà però il tratto ad essere osservato per cogliere informazioni: nella sua continuità, […]

In generale, poi, la corrispondenza tra la scrittura, oggetto primo della nostra analisi, e gli scarabocchi, può dare integrazioni reciprocamente importanti. Nelle mie ricerche stanno trovando conferme importanti le relazioni tra scritture inibite e scarabocchi di isolamento, così come tra scarabocchi di annerimento e scritture dalle modalità stentate-spasmodiche.

 […] Interessante, poi, mi si sta rivelando, all’interno delle prove grafiche dei malati di anoressia, la rilevanza statistica di scarabocchi centrali, con zone bianche dominanti (studio pubblicato su Graphologie, n.276, 2009). […]

Importante  è cercare di evitare analisi “da salotto televisivo prima della pubblicità” come, giustamente, stigmatizza Vittorio Zucconi autore di tanti articoli sull’argomento. Soprattutto spero vengano evitate indicazioni tipo quelle che, girovagando tra libri e rete, ho ricopiato (non senza qualche segno grafico di commento intrattenibile: per l’ovvietà, o la compresenza arruffata, dei significati). Alcuni esempi:

– fiori: tendenza all’introversione, e difficoltà a stabilire rapporti positivi, ma anche fervida immaginazione, bontà, romanticismo, indulgenza.

– cerchi: timidezza, semplicità, sensibilità, ma anche ambizione ancora non realizzata, difficoltà ad ambientarsi. Passionalità a stento contenuta.

– figure geometriche: difficoltà a sottomettersi agli ordini. Egoismo, tendenza alla ribellione (!).

– ali di farfalla: carattere emotivo e facilmente influenzabile, amore verso gli altri e spirito di sacrificio per il prossimo. Grande entusiasmo, ma anche stanchezza psichica.

– lettere maiuscole: senso estetico, tendenze artistiche, gusti raffinati ed eleganza innata, ma anche tendenza alla superficialità e al narcisismo.

– figure umane: indica qualità artistiche, cortesia, benignità, ma anche insicurezza e difficoltà a frenare i propri impulsi erotici.

– raggiera: amore per l’avventura, forte fantasia e spiccata versatilità, ma anche l’abbandono a sogni impossibili e sbagliati, ricerca di idee geniali. Mancanza di portare a compimento i propri progetti.

 

E poi:

–       labirinto: situazione di stallo

–       palma: voglia di evadere

–       automobile:… desiderio erotico non soddisfatto (!)

Ora potete continuare voi: e magari scrivere un libro….

[…] Ritorniamo a noi per ricordare ancora una volta che gli scarabocchi di ognuno, in realtà, sono differenti, come i sogni: provengono direttamente dalle libere associazioni del nostro cervello e andrebbero interrogati e interpretati come i sogni, appunto. […] e l’esame grafologico dello scarabocchio ci può aiutare davvero in questo viaggio di comprensione.