Disegno dell’albero

Da me molto amata, questa prova grafica è stata strutturata nelle linee essenziali da Koch nel 1949. Rivela la sua utilità sin da quando il bambino acquisisce il senso della verticalità (4-5 anni) fino… a sempre.

La simbologia di base – cui dovrebbe essere obbligo fare riferimento – è talmente ricca che occorrerebbero libri interi per esaurirne la presentazione.

Fermiamoci allora a considerare gli elementi strutturali che permettono al fusto che cresce di essere in comunicazione con la terra e il cielo.

Da qui prenderanno il via le interpretazioni simboliche più diffuse che vedono le radici collegarci al profondo. Ma sarà primitività o inconscio o stabilità o curiosità?

Si prosegue con quel simbolismo da rotocalco per cui l’albero con radici rivela un forte attaccamento alla famiglia, in particolar modo alla madre.
La assenza di radici indica un bambino insicuro ed emotivamente fragile(!).[…]

Una più confermata corrispondenza simbolica si trova nella valutazione dei principali elementi costituenti. Il tronco nel suo elevarsi può rappresentare la crescita dell’Io; i rami che si protendono a cercare il contatto possono indicare come si affronta il mondo; la chioma andrà a rappresentare le […]

Dal punto di vista più propriamente tecnico, si dovrà intanto ricordare che ci sono aspetti maturazionali da tenere presenti: sarà perciò normale nella prima fase l’albero con il fusto ad un tratto, […] Queste forme primarie dovranno poi scomparire, altrimenti indicheranno, secondo Koch, dei problemi anche di ritardo maturativo.

Ma il fusto ad un tratto sarà sempre indice di ritardo?

Due alberi

Due alberi di due compagne di classe, tredicenni.

 

[…] C’è, poi, l’interpretazione.

Ci dice Koch che per una efficacia interpretativa serve una analisi approfondita degli elementi; ma anche tanta esperienza; e, soprattutto, quella dote che è la sintesi in cui, confermerà poi Crocetti, debbono convergere “sia le capacità tecniche sia le doti umano-intuitive”.

Sarà bene, a questo punto, ricordare come Koch aveva volutamente ingarbugliato i dati: “in modo tale -ce lo dice lui- da rendere difficile ad un principiante l’opera di ricerca e determinazione”.

Per esempio: per rami o tronco aperto il povero Koch ne dà di suggerimenti: da incostanza a molteplicità di interessi; da impressionabilità a impulsività, anche violenta; da “mancanza di indipendenza” a “franchezza di fronte alla realtà”; […]. Ancora: per la chioma ricciuta Koch arriva ad elencare 40 significati possibili, e tutti davvero contrastanti tra loro.

Ad approfondire il test è stata, a partire dagli anni ’60, Renée Stora, una neuropsichiatra che di grafologia molto si è occupata e che ha davvero permesso una indagine approfondita degli elementi grafici, in particolare del tratto di cui sottolinea le molteplicità degli aspetti da indagare.

Ci interessa sapere che sono ben 178 le forme di tracciato (continuamente aggiornate dal gruppo di lavoro che procede nella ricerca) prese in considerazione e che vengono studiate sia in rapporto all’età che al sesso del disegnatore. Soprattutto ci deve interessare che la studiosa abbia voluto teorizzare l’organizzazione di specifiche costellazioni nel cui interno – e quindi solo nella relazione con gli altri elementi – il singolo segno, ancora una volta, potrà prendere significato.

Il mio invito, oltre alla solita cautela, è di intensificare ricerche per verificare se, e quanto, siano ancora valide le indicazioni, pure necessarie quale punto di partenza, degli studiosi cui facciamo riferimento.